La CEDU ha condannato l'Italia nel caso "Italgomme Pneumatici S.r.l. c. Italia" (ricorso n. 36617/18), ritenendo le ispezioni fiscali aziendali una violazione dell’articolo 8 CEDU. La normativa italiana non garantisce sufficienti tutele procedurali, lasciando troppa discrezionalità alle autorità. L'Italia dovrà riformare le regole sui controlli fiscali per introdurre limiti chiari, tutela giurisdizionale ed equilibrio tra accertamenti e diritti aziendali.
A gennaio 2025 sono state introdotte importanti novità normative e giurisprudenziali. Il Decreto Lavoro ha previsto incentivi per le assunzioni e welfare aziendale. Il Milleproroghe ha esteso il Superbonus e il bonus bollette. Il Nuovo Codice Appalti ha semplificato le gare. La Cassazione ha vietato la videosorveglianza senza consenso, mentre la CEDU ha condannato l’Italia per il sovraffollamento carcerario. Le ZTL con telecamere sono state confermate legittime. continua a leggere
La CEDU ha condannato l’Italia per la gestione della Terra dei Fuochi, violando l’art. 2 CEDU (diritto alla vita). Ha rilevato l’inerzia dello Stato nel prevenire e contrastare l’inquinamento, nonché la mancata informazione ai cittadini. Ha ordinato misure urgenti: bonifiche, monitoraggi indipendenti e una piattaforma informativa. L’Italia ha due anni per adeguarsi. La sentenza segna un passo cruciale per la tutela ambientale e della salute pubblica. continua a leggere
A dicembre 2024, l'Italia ha introdotto importanti novità normative e giurisprudenziali. La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il limite alla sospensione condizionale della pena. Il Decreto Flussi 2024 ha ridefinito le quote d’ingresso per lavoratori stranieri. Il nuovo Codice della Strada è entrato in vigore. Il Decreto Milleproroghe ha esteso diversi termini amministrativi. La Legge di Bilancio 2025 ha ridotto le aliquote IRPEF. continua a leggere
La recente abrogazione dell’abuso d’ufficio ha generato un intenso dibattito e diverse Corti di merito hanno già sollevato questione di legittimità costituzionale avverso tale intervento del Legislatore: di seguito, i principali motivi ed il testo integrale delle recenti Ordinanze appositamente pronunciate dei Tribunali di Firenze, Bolzano e Busto Arsizio continua a leggere
Nel mese di novembre 2024, il panorama giuridico italiano ha visto importanti aggiornamenti a livello normativo e giurisprudenziale. Le principali novità riguardano la riforma del Codice della Strata e altri settori chiave come il diritto fiscale, il diritto penale, la giustizia civile, il lavoro e i diritti civili continua a leggere
In data 20.11.2024 il Senato ha definitivamente approvato la riforma del codice della strada (disponibile in calce per il download) Il 1° gennaio 2025 entrerà in vigore la riforma del Codice della Strada (L. n. 285/92) che introduce modifiche e aggiornamenti in vari settori. L'intento della riforma è quello di incrementare la sicurezza stradale e adeguare la normativa alle evoluzioni tecnologiche e sociali, nell'ambito della mobilità sostenibile e della guida in stato di ebbrezza
Il diritto dell’Unione Europa contempla diversi istituti a tutela del credito transfrontaliero in ambito UE tra cui, in particolare,il procedimento d’ingiunzione di pagamento europea di cui al Reg.to 1896/2006. Tale procedura si introduce mediante apposita domanda al Giudice che ne dispone l’accoglimento, il rigetto ovvero ne domanda l’integrazione. Accolta la domanda, l’ingiunzione viene notificata al debitore ed in mancanza di opposizione, vi potrà essere apposta... continua a leggere
Rapporti tra Reg.to 1215/2012, Reg.to 44/2001, L.218/1995 e Convenzione di Bruxelles del 1968.. continua a leggere
Le Sezioni Unite penali della Corte di Cassazione, con sentenza n. 46625/15, hanno risolto il contrasto sulla compatibilità dell'aggravante di cui all'art. 186, comma 2 bis, Cod. Strada con il reato di cui al settimo comma del medesimo articolo, consistente nel rifiuto di sottoporsi all'accertamento del tasso alcolemico.
Tale fattispecie , infatti, non è assimilabile alla guida in stato di ebbrezza che viene in effetti richiamata dalla norma ma soltanto ai fini della definizione del trattamento sanzionatorio.
Esclusa la configurabilità dell'aggravante, l'imputato potrà legittimamente invocare la sostituzione della pena con il lavoro di pubblica utilità ai fini della successiva declaratoria di estinzione del reato, con le conseguenti statuizioni in ordine alle pene accessorie (riduzione alla metà della sospensione della patente e revoca della confisca del veicolo sequestrato).
In senso conforme si era già pronunciata la S.C., per esempio Cass. Pen., IV Sez., 22687/2014 e Cass. Pen., Sez. IV, n. 51731/2014 (Studio Legale Bergamo, avvocato penalista, incidente stradale, alcoltest, guida in stato di ebbrezza)
L’art. 186 del codice della strada sanziona la condotta di chi si sia messo al volante pur versando in stato di ebbrezza: nei casi di minor gravità si applica una sanzione amministrativa ma se il tasso alcolemico super gli 0,8 grammi per litro la fattispecie assume rilevanza penale ed è sanzionata con l’arresto e con l’ammenda, oltre le ulteriori aggravanti che potranno essere contestate nel caso concreto. Tuttavia, se il conducente non ha causato incidenti stradali, la pena detentiva e pecuniaria può essere sostituita con quella del lavoro di pubblica utilità ed in caso di positivo svolgimento degli stessi il reato è dichiarato estinto. In tal caso, il Giudice dispone altresì la riduzione alla metà della sospensione della patente e revoca la confisca del veicolo sequestrato (per informazioni clicca qui)